Con il termine “fillers” (dall’inglese to fill riempire), si indicano tutte quelle sostanze riassorbibili e biocompatibili che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel sottocute con lo scopo di correggere gli inestetismi volumetrici del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare dell’età.
Il materiale più utilizzato è l'acido ialuronico, un componente della sostanza fondamentale del derma: si tratta di un glicosaminoglicano, ovvero una molecola formata da lunghe catene di carboidrati che si ripetono in successione: acido glucuronico ed N-acetil-glucosammina. E’ caratterizzato dalla capacità di condensarsi con molecole di acqua, conferendo idratazione, elasticità e morbidezza ai tessuti. La struttura molecolare dell'acido ialuronico gli permette di essere una importante struttura di sostegno del tessuto connettivo.
La sua concentrazione nel tessuto connettivo della pelle si riduce gradualmente con l’avanzare dell’età, si ha quindi un rallentamento della velocità di rinnovamento delle cellule dei tessuti. In particolare, a livello cutaneo, si osserva una diminuzione dell'attività dei fibroblasti con conseguente:
L’acido ialuronico ha la funzione di correggere gli inestetismi tipici dell'invecchiamento cutaneo risultando efficacie nel:
La metodica consiste nell’iniezione di acido ialuronico nel derma o nel sottocute (effettuata con ago monouso o con piccola cannula). L’applicazione è rapida previa apposizione di crema anestetica locale che allevia il fastidio dell’infiltrazione che risulta comunque ben tollerato dal paziente. Il graduale riassorbimento del filler da parte della pelle rende necessaria la periodica ripetizione delle iniezioni di acido ialuronico dopo la scomparsa degli effetti (8-10 mesi).
Il principale effetto indesiderato dell’utilizzo dei filler è dato da reazioni allergiche del tutto transitoria. Altre controindicazioni riguardano: gravidanze in corso, herpes in fase attiva, disfunzioni della coagulazione del sangue e malattie autoimmunitarie.